Togo, Regione delle Savane (2003-2004 e 2015)

Nel 2003 e nel 2004 un’équipe mista del CSAA e del Ministero della Cultura del Togo ha compiuto missioni di ricerca nel nord Togo, area di Dapaong. Scopo delle missioni era verificare l’esistenza e documentare siti con pitture rupestri. Nel corso delle prime due missioni sono stati individuati quattro siti (ripari) con un ricco repertorio iconografico. Nel 2015 la ricerca è ripresa sulla base di materiale inedito raccolto dal padre francescano Pierre Reinhard (†). Sono stati repertoriati e documentati oltre 20 siti contenenti pitture rupestri, tracce di frequentazione e resti connessi alla tecnologia di estrazione del ferro (forni, ecc.). Prime verifiche di termoluminescenze datano la frequentazione dei ripari tra il XVII e il XVIII secolo.

Documentazione

Segnalazioni sulla ricerca nel periodico “Archeologia Africana – Saggi Occasionali”.

Ghana, Regione del lower-Volta (2004-2010)

Dal 2004 abbiamo avviato una serie di missioni di ricerca preliminare in Ghana nella regione del lower-Volta. L’area d’indagine riguarda la porzione orientale del Ghana, a cavallo del fiume Volta e più precisamente il territorio delimitato ad Ovest dalle popolazioni di lingua akan, a Nord dal lago Volta, ad Est dal confine con il Togo e a Sud dall’oceano Atlantico. Si tratta di un’area che si colloca nel punto di incontro tra quelle che in epoca pre-coloniale venivano definite la “costa dell’oro” e la “costa degli schiavi”. Nella regione del lower-Volta sono stanziate popolazioni del cluster Ewe (verso Est) e del cluster Dangme (verso Ovest). Tutte queste popolazioni sono accomunate da aspetti culturali e spirituali che rimandano al mondo vodu che costituisce la religione tradizionale dei luoghi. In quella zona dell’Africa il vodu ha ancora oggi una straordinaria vitalità e capacità di attrazione anche perché ha saputo coniugare passato e modernità in una chiave che si rinnova costantemente. Le manifestazioni culturali e religiose delle popolazioni della regione del lower-Volta si traducono in una ricca e variegata produzione di oggetti rituali tradizionalmente collocati nei villaggi, nei campi, all’esterno delle case, nei santuari e negli altari. Nell’ambito di questa ricerca stiamo da tempo raccogliendo materiale: documenti, fotografie e oggetti per una mostra e pubblicazione. La chiave della nuova iniziativa sarà l’etno-estetica (cioè le manifestazioni plastiche, essenzialmente la statuaria). Ipotizziamo un’esposizione scientifica proposta in un dispositivo culturale post-coloniale che veda anche il coinvolgimeno del mondo dell’arte contemporanea.

Togo, area Evhé – Ouatchi (2000-2004)

Dal 2000 il CSAA ha in corso una ricerca etno-storica e antropologica in Togo, in un territorio prevalentemente abitato da popolazioni Evhé e Ouatchi. L’indagine viene sviluppata in un’area attorno alle località di Afagnagan e Aklakou fino al fiume Mono che costituisce il confine politico tra il Togo e il Bénin. Obiettivo della ricerca è lo studio di aspetti culturali del mondo vodu che costituisce la religione tradizionale delle popolazioni locali.

Documentazione

Dalle ricerche sono già scaturite le mostre “Evhé-Ouatchi. Un’estetica del disordine” e “Nel nome di Mami Wata, ‘sirena’ del vodu“.

Le ricerche hanno dato origine alle monografie “Evhé-Ouatchi: un’estetica del disordine” e “Mami Wata. L’inquieto spirito delle acque”

Eritrea (1993-1995)

Dal 1993 al 1995 il CSAA è stato impegnato, nell’ambito di un accordo di cooperazione con il Museo Archeologico dell’Asmara, nella ricerca e nello studio dell’arte rupestre dell’Eritrea. Sono state realizzate prospezioni sul territorio con lo scopo di riunire in un inventario generale le stazioni rupestri e le opere in esse presenti. E’ stato altresì impostato lo studio e la divulgazione scientifica del materiale raccolto e la valutazione dello stato di conservazione dei rupestri con l’intento di avviare un programma di tutela. Le ricerche si sono svolte nelle regioni dell’Amassien, Acchelè Guzai, Serae e alle nuove testimonianze si è affiancata l’identificazione dei siti già conosciuti con l’obiettivo di documentare, tutelare e proteggere lo stato fisico dei luoghi e anche la loro memoria.

Documentazione

La ricerca è stata presentata nella mostra “Eritrea: territorio d’arte rupestre”.

La ricerca ha dato origine alla monografia L’arte rupestre dell’Eritrea: repertorio ragionato ed esegesi iconografica.

Mali: Taouardei – Gao (1983-1990)

Dal 1983 al 1990 il CSAA, con la partecipazione di ricercatori del Museo di Storia Naturale di Milano, della Sovrintendenza Archeologica della Lombardia, del Lapmo (Francia) ed in collaborazione con l’Institut des Sciences Humaines di Bamako, ha effettuato diverse spedizioni di ricerca a Tauardei (Mali). L’indagine sul terreno ha consentito di individuare, documentare e rilevare uno straordinario complesso di incisioni rupestri, riferibili all’ultimo periodo libico-berbero. Taouardei, punto d’acqua e di riferimento per i Kel Tamajeq, si trova in una delle zone più inaccessibili e meno conosciute del Mali, a circa 180 Km a nord-est di Gao, al limite tra Sahara e Sahel. Il luogo appare come un immobile giacimento archeologico, con tracce di frequentazione dal Paleolitico inferiore, con abbondanti reperti del Neolitico e con ateliers di perle in calcedonio. I documenti archeologici ed i punti di riferimento pratico e simbolico (pozzi, ripostigli, tombe, litofoni, incisioni rupestri o particolari elementi geomorfologici) costituiscono per i nomadi che frequentano il luogo, una sorta di mappa invisibile.

Documentazione

La ricerca è stata presentata nella mostra “Taouardei: memoria di antichi cavalieri del Sahara”.

La ricerca ha dato origine alla monografia “Le incisioni rupestri di Taouardei (Gao, Mali): problematica generale e repertorio iconografico”.

Niger: Teguidat’n Tagait – Agadez (1986-1988)

Nel 1986, il CSAA, in collaborazione con il Museo di Storia Naturale di Milano, ha iniziato la sua attività con una spedizione in Niger, nella regione di Agadez, nel corso della quale sono stati scoperti resti di dinosauri del Cretacico inferiore (110 milioni di anni fa). Tra i siti paleontologici esplorati, quelli di Teguidat’n Tagait e di Ain Salem sono stati oggetto, nel 1988, di una successiva missione di ricerca che ha portato alla luce straordinarie sequenze di impronte fossili di dinosauri carnivori ed erbivori. Nel 1989, i risultati della ricerca scientifica sono stati pubblicati da Anna Alessandrello e Giorgio Teruzzi sugli “Atti della Società Italiana di Scienze Naturali e del Museo di Storia Naturale di Milano”.

Documentazione

Nel 1986 è stata realizzata a Varese la mostra “Sulle orme dei dinosauri”.

Il diario del primo viaggio di esplorazione ha dato origine al volume “Niger 86” che più che un resoconto scientifico costituisce un documento iconografico della regione ed una segnalazione dei dati preliminari della scoperta.